VIOLENZA SESSUALE: DONNA SEGREGATA E STUPRATA A MILANO. L’ULTIMA IMPRESA DEL CAMERATA “JIMMY BUA”

Fosse stata una di quelle sordide storie di violenza, colpevole il rumeno di turno, domani mattina i giornali l’avrebbero squillata in prima pagina, forse avremmo fatto una legge straordinaria di espulsioni coatte.

Una sera esci e in un locale sui navigli conosci un uomo: ti piace, sei grande e  vaccinata, ti fidi ad andare nel suo appartamento, a Quarto Oggiaro. E cosi comincia l’incubo: 13 ore di segregazione e violenza, di stupri ripetuti e di botte. Urli e combatti così tanto che i vicini fanno una segnalazione al commissariato di zona, perchè è dalla mattina presto, dalle 6.00 forse, che questa storia va avanti.

L’uomo, colto in flagranza di reato dagli agenti di polizia è Jimmy Bua, già
referente di Alleanza nazionale nell’ex zona 19 di Milano, guardia del corpo del consigliere comunale Emilio Santomauro, da sempre grande sostenitore  di Roberto Jonghi Lavarini di Cuore Nero e per concludere in bellezza,nelle ultime
amministrative è stato attivissimo nella campagna elettorale a Quarto Oggiaro per Marco
Osnato,sempre di Alleanza nazionale. Un buon camerata.


 
Poi, dopo ore che sembrano anni, la polizia suona alla porta. Cerchi di urlare, chiamare auito, ma il mostro ti tappa la bocca. Poi scompostamente corre in bagno, tenta di mettere a lavare i tuoi vestiti laceri e sporchi di sangue, getta nel cesso i preservativi che, da buon igientista, ha usato per stuprarti per tutto il giorno. E gli agenti ti trovano così, stremata, coperta di lividi e del tuo sangue.

I giornali non ne parleranno, la notizia è in silenzio stampa. Perchè questa volta non si tratta dello straniero di turno…e anche se Giuseppe Bua non è nuovo a reati contro la persona e a violenze sessuale non diciamolo a nessuno, così domani un’altra donna si fiderà di lui e verrà segregata e brutalmente stuprata.

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6 Responses to VIOLENZA SESSUALE: DONNA SEGREGATA E STUPRATA A MILANO. L’ULTIMA IMPRESA DEL CAMERATA “JIMMY BUA”

  1. Un'amica di Wendy says:

    Come giustamente ha già sottolineato l’osservatorio democratico, sembrerebbe proprio che a testimonianza di queste affermazioni ci sia un numero di persone piuttosto elevato (più o meno la maggior parte dei residenti di Quarto!).
    Anche cosi non fosse, e sempre riprendendo la risposta già data dall’osservatorio: prendere le distanze, condannare, essere indignati dallo schifo commeso dal suo compagno di partito è doveroso( e tra l’altro non mi sembra che tra i suoi affannati tentativi di negare rapporti con Bua queste doverose parole ci siano!)ma negare il passato e l’evidenza è fuori luogo.

    Probabilmente se al posto delle accuse che rivolge a noi avesse detto: quello che ha fatto Jimmy Bua fa schifo e mi vergogno che abbia qualcosa a che fare con il mio partito avrebbe fatto di sicuro più bella figura.

  2. MARCO OSNATO says:

    INSISTO SUL FATTO CHE JIMMY BUA NON E’ MAI STATO PRESSO IL MIO COMITATO ELETTORALE A RITIRARE DEL MATERIALE PROPAGANDISTICO, NE’ IO L’HO MAI INCONTRATO DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE. NON CAPISCO COME POSSIATE ACCUSARE COSI’ TRANQUILLAMENTE UNA PERSONA, COME ME, CHE SVOLGE LA SUA ATTIVITA’ PROFESSIONALE E POLITICA IN ASSOLUTA’ TRASPARENZA E ONESTA’ E CHE LA SERA TORNA A CASA DALLA SUA FAMIGLIA CON LA SERENITA’ DI CHI HA LA COSCIENZA A POSTO…CREDO CHE VOI, VOSTRO COMPORTAMENTO; NON POSSIATE FARE LO STESSO!!!

  3. wendy says:

    Abbiamo ricevuto in redazione questa precisazione:

    Buongiorno, sono Marco Osnato. Leggo che viene – non si spiega in base a quali motivazioni – accostato il nome del pregiudicato “Jimmy Bua” alla mia campagna elettorale come candidato al Comune di Milano per Alleanza Nazionale. Smentisco categoricamente tale notizia e prego di eliminarla dal sito:
    Grazie:
    Marco Osnato

    Facciamo presente che la notizia si basa su un dato di fatto incontrovertibile avvenuto sotto gli occhi di tutti, e cioè la distribuzione di volantini e santini in favore di Marco Osnato da parte di Jimmy Bua nelle ultime elezioni amministrative a Quarto Oggiaro, in particolare nelle case popolari. Che la cosa sia anche stata vissuta da Jonghi Lavarini come un “tradimento”, è fatto altrettanto noto. Qualcuno, per questo, rammenta anche una discussione “assai accesa” davanti alla sede elettorale di Alleanza nazionale, con qualche “spintonamento” ai danni di Jimmy Bua.
    Va bene prendere ora le distanze da chi è reso protagonista di un fatto così indifendibile. Comprensibile. Difficile però negare il passato.

    La Redazione

  4. wendy says:

    Sequestrata in un appartamento in via Pascarella, a Quarto Oggiaro, drogata, seviziata e ripetutamente violentata. Questo il dramma di una quarantenne milanese, che ha avuto il solo torto di accettare un invito, lo scorso 24 gennaio, da uno sconosciuto incontrato in un bar del Ticinese.
    Una violenza durata più di dodici ore, nel corso della quale la vittima ha riportato diverse lesioni, causate dalle percosse ricevute, soprattutto al volto. A chiamare la Polizia alcuni vicini di casa allarmati dalle grida della donna.
    La notizia ha occupato per qualche giorno le pagine dei principali quotidiani milanesi. Meno noto il fatto che l’aggressore, Giuseppe Bua, detto Jimmy, 62 anni, con precedenti per violenza sessuale, lesioni e spaccio di droga, fosse nel quartiere uno dei principali referenti di Alleanza nazionale, prima come sostenitore di Roberto Jonghi Lavarini, l’ex presidente del Consiglio di zona 3 e ultimamente sponsor di Cuore nero, poi nelle ultime elezioni amministrative di Marco Osnato, genero di Romano La Russa, dirigente dell’Aler.
    La storia di Jimmy Bua si era intrecciata già negli anni Settanta con quella dei sanbabilini, in particolare con il gruppo fascio-criminale di Rodolfo Crovace, detto “Mammarosa”, uno dei più pericolosi picchiatori di quel tempo, poi boss del traffico di eroina a Milano, finito ammazzato in uno scontro a fuoco con i carabinieri nel luglio 1984.
    Di origini siciliane, Jimmy, si era successivamente legato ad altri noti delinquenti comuni, tra i quali, “Palermo” e “Mario Moffa”, sberla in palermitano, due importantissime figure della malavita milanese. Si vantava anche di essere amico personale, guarda caso, del “mostro del Circeo”, Angelo Izzo, conosciuto in carcere.
    Giuseppe Bua ha fatto anche da guardaspalle per diversi anni a Emilio Santomauro, consigliere comunale di Alleanza nazionale alla fine degli anni Novanta, poi nell’Udc, vittima nel gennaio 2000 di un misterioso attentato mentre usciva dal suo studio di consulenza amministrativa-legale in via Santa Tecla, dietro l’Arcivescovado. Fu raggiunto da un colpo di pistola al ginocchio sparato da uno sconosciuto con un giubbotto scuro e un casco integrale in testa con la visiera abbassata. L’aggressore, prima di fare fuoco, quasi appoggiò l’arma al ginocchio di Santomauro. Restò un mistero. I magistrati che indagarono esclusero sempre la pista politica ma non si arrivò mai a capo di nulla.
    Per Bua, negli ultimi anni, lavorava come spacciatore Antonio Catena, detto Little Tony, un ex pugile di 25 anni della palestra Doria di via Mascagni, che il 26 novembre del 2006, in via delle Ortensie, a due passi da via Lorenteggio, aveva ucciso, dopo un festino a base di droga, un altro ragazzo con un fendente al petto sferrato con un coltello da cucina.
    Ora, dopo l’ultima “impresa”, sembrerebbe che nessuno lo conosca più. Anche i suoi legali di sempre, in primis l’avvocato Adriano Bazzoni, hanno subito rinunciato alla sua difesa. La parola d’ordine è di allontanare ogni sospetto circa i precedenti legami politici.

  5. Marco Osnato says:

    Jimmy Bua non ha mai fatto campagna elettorale per me!

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