Eritrea: al bando le mutilazioni genitali

Donne eritree della tribù nomadica Rashaida

 ASMARA – Il governo eritreo ha messo al bando la mutilazione genitale femminile. Chi la pratica o vi si sottopone rischia pene severe: da multe salate al carcere. La svolta di Asmara è annunciata da un comunicato pubblicato sul sito del ministero dell'informazione del governo eritreo, e sembra finalmente dare una risposta concreta alla campagna per proibire la pratica portata avanti da diverse organizzazioni nel Paese.

"La circoncisione femminile rappresenta un grave rischio per la salute delle donne e, oltre a metterne in pericolo la vita, causa loro considerevole dolore e sofferenza", si legge nel comunicato pubblicato sul sito dell'esecutivo di Asmara. Dunque, in base alla proclamazione 158/2007 "chiunque richieda, inciti o promuova la circoncisione femminile, mettendo a disposizione attrezzi o in qualunque altro modo, o sia al corrente che una circoncisione femminile sia avvenuta o stia per avvenire e non ne informi prontamente le autorità competenti, sarà punito con una multa o il carcere".

Il passo formale è stato fatto, ma è difficile prevedere quanto il divieto verrà rispettato. Le mutilazioni genitali femminili sono molto diffuse nel Corno d'Africa e si stima che oltre il 90 per cento delle donne eritree si sia sottoposta, volontariamente o per forza, all'intervento di mutilazione. Le conseguenze di queste pratiche, secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, dipendono dal grado di invasività e la loro cancellazione è ancora lontana, poiché ogni anno sono a rischio circa 2 milioni di bambine. E in tutto nel mondo sono 140 milioni le donne che hanno subito una qualche forma di mutilazione genitale.

Da repubblica.it 

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