COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDANCIA GENERALE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE. COMMISSIONE SESTA-COMMISSIONE INTERGALATTICA DELL’EZLN. MESSICO 15 E 16 SETTEMBRE 2008

COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDANCIA 
GENERALE DELL’ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.
COMMISSIONE SESTA-COMMISSIONE INTERGALATTICA DELL’EZLN.
MESSICO
15 E 16 SETTEMBRE 2008
A GLI/LE ADERENTI ALLA SESTA DICHIARAZIONE E ALL’ALTRA CAMPAGNA
A GLI/LE ADERENTI ALLA ZEZTA INTERNAZIONAL:
AL POPOLO DEL MESSICO:
AI POPOLI DEL MONDO:
COMPAGNE E COMPAGNI:
FRATELLI E SORELLE:
Di nuovo rivolgiamo la nostra parola. 
Questo vediamo, questo guardiamo. 
Questo giunge al nostro udito, arriva al nostro cuore scuro.
*I.
*Là in alto vogliono ripetere la loro storia. 
Vogliono tornare ad imporci il loro calendario di morte, la loro 
geografia di distruzione. 
Quando non ci sradicano dalle nostre radici, le distruggono. 
Ci rubano il lavoro, la forza. 
Lasciano senza persone, senza vita, i nostri mondi, la terra, le sue 
acque e tesori. 
Le città ci perseguitano ed espellono. 
I campi muoiono e ci fanno morire. 
E la menzogna si trasforma in governi e l'usurpazione l'arma i loro 
eserciti e poliziotti. 
Nel mondo siamo illegali, clandestini, indesiderati. 
Siamo perseguitati. 
Donne, giovani, bambini, anziani muoiono in morte e muoiono in vita. 
E là in alto predicano la rassegnazione, la sconfitta, la claudicazione, 
l'abbandono per quelli in basso. 
Qua in basso restiamo senza niente. 
Solo rabbia. 
Solamente dignità.
Non c'è ascolto per il nostro dolore se non da chi è come noi. 
Non siamo nessuno. 
Siamo soli e solo con la nostra dignità e con la nostra rabbia. 
Rabbia e dignità sono i nostri ponti, i nostri linguaggi. 
Ascoltiamoci dunque, conosciamoci. 
Che il nostro coraggio cresca e si faccia speranza. 
Che la dignità sia di nuovo radice e nasca un altro mondo. 
Abbiamo visto ed ascoltato. 
Piccola è la nostra voce per fare da eco a questa parola, il nostro 
sguardo è piccolo per così tanta degna rabbia. 
Ancora dobbiamo vederci, guardarci, parlarci, ascoltarci. 
Siamo altri, altre, altro.
Se il mondo non ha un posto per noi, allora bisogna fare un altro mondo. 
Senza altri strumenti che la rabbia, senza altro materiale che la nostra 
dignità. 
Dobbiamo ancora incontrarci, conoscerci. 
Manca quello che manca…
*II
*A 3 anni dalla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, l'EZLN ha 
fatto una riflessione collettiva, alimentata dall'orizzonte più ampio di 
quello che le/i nostr@ compagn@ dell'Altra Campagna in Messico e della 
Zezta Internazionale nel Mondo ci hanno regalato. 
Non è poco quello che abbiamo visto ed ascoltato, a volte direttamente, 
a volte nelle parole e negli sguardi degli altri, delle altre. 
Tanta è la rabbia che abbiamo toccato e tanta la dignità che abbiamo 
trovato, che pensiamo di essere ancora più piccoli di quello che 
credevamo. 
In Messico e nei 5 continenti abbiamo trovato quello che avevamo intuito 
quando abbiamo iniziato questo nostro sesto passo: c'è un altro mondo, 
c'è un'altra strada. 
Se la catastrofe che si avvicina si può impedire e l'umanità ha un'altra 
opportunità, sarà per quest@ altr@ che, in basso e a sinistra, non solo 
resistono, ma già abbozzano il profilo di un'altra cosa. 
Qualcosa di diverso da quello che succede in alto.
Nell'impossibile geometria del Potere politico, i fondamentalismi si 
distribuiscono equamente: le destre tornano ultradestre e le sinistre 
istituzionali mutano nell'impossibile destra erudita. Chi si lamenta 
sulla stampa progressista del fatto che i fanatici della stampa opposta 
censurano, distorcono e calunniano il loro capo, a sua volta censura, 
distorce, calunnia e tace di fronte a qualsiasi altro movimento che non 
si piega al giudizio del capoccia, e senza pudore distribuiscono 
condanne ed assoluzioni al ritmo mediatico assurdo. Fanatici di una e 
dell'altra parte si disputano bugie travestite di verità ed i crimini 
valgono secondo il tempo mediatico che occupano. Ma tutto questo non è 
altro che il pallido riflesso di quello che succede nella politica.
Il disgusto di fronte al cinismo e l'incompetenza delle classi politiche 
tradizionali, si è trasformato in rabbia. A volte questa rabbia persegue 
la speranza di un cambiamento sulle stesse strade di sempre e si imbatte 
nella delusione che immobilizza o nella forza arbitraria che soffoca. Il 
nord confuso e brutale torna alle solite. Quando non fomenta frodi 
elettorali (come in Messico) promuove, incoraggia e finanzia colpi di 
Stato (come sta tentando ora in Bolivia e Venezuela). La guerra continua 
ad essere la sua diplomazia internazionale per eccellenza: Iraq ed 
Afghanistan bruciano ma, per la disperazione dell'alto, non si consumano.
Le imposizioni di egemonia ed omologazione su scala mondiale, trovano 
nelle nazioni, nelle regioni e nelle piccole località, gli apprendisti 
stregoni che tentano l'impossibile ritorno storico ad un passato dove il 
fanatismo era legge ed il dogma scienza. Nel frattempo, le classi 
politiche di governo hanno trovato nel mondo del teatro il travestimento 
adeguato per occultare il loro ingresso nel crimine organizzato.
Stanco di tanta avarizia, il pianeta comincia a presentare l'impagabile 
conto della sua distruzione. Ma anche le catastrofi "naturali" sono di 
classe e le sue stragi si fanno sentire soprattutto tra quelli che non 
hanno niente e non sono nessuno. Di fronte a questo, la stupidità del 
Potere non ha limiti: milioni e milioni di dollari sono impiegati per 
fabbricare nuove armi ed installare altre basi militari. Il Potere del 
capitale non si preoccupa di formare maestr@, medici, ingenier@, ma 
soldati. Non prepara costruttor@, ma altro distruttori. 
E chi si oppone a questo è perseguitat@, incarcerat@,  assassinat@ . 
In Messico in prigione ci sono contadini che difendevano la loro terra 
(San Salvador Atenco); in Italia sono perseguiti e trattati come 
terroristi coloro che si oppongono all'installazione di basi militari; 
nella Francia di "libertà, uguaglianza e fraternità" gli esseri umani 
sono liberi, uguali e fratelli solo se lo dicono i documenti; in Grecia 
la gioventù è un vizio da sradicare; ed ancora in Messico, ma ora nella 
città con lo stesso nome, i giovani sono criminalizzati ed assassinati e 
non succede niente perché non rientra nell'agenda che in alto dettano 
quelli di una e dell'altra parte, mentre una consultazione legittima si 
trasforma nel penoso lavarsi le mani di un capo di governo assassino; 
nella Spagna della moderna Unione Europea si chiudono giornali e si 
criminalizza una lingua, il basco, pensando che uccidere la parola 
uccide chi la inalbera; nell'Asia tanto vicina, alle richieste contadine 
si risponde con ingiustizie blindate; nella superba Unione Americana, 
nata dal sangue di immigranti, si perseguono ed uccidono gli/le altr@ 
colori che vi lavorano; nel lungo dolore che si chiama America Latina è 
disprezzato e umiliato il sangue scuro che la sostiene; nel Caribe 
ribelle, un paese, Cuba, deve sommare alla disgrazia naturale quella di 
un blocco imperiale che non è altro che un crimine impunito.
Ed in tutti gli angoli della geografia del mondo e tutti i giorni dei 
loro calendari, coloro che lavorano, coloro che fanno andare avanti le 
cose, sono spogliati, disprezzati, sfruttati, repressi. 
Ma ci sono anche volte, molte, tante, in cui ci strappano il sorriso, in 
cui le rabbie cercano le proprie strade, nuove, altre. Ed il "no" che si 
alza non solo resiste, ma comincia a proporre, a proporsi. 
Dalla nostra apparizione pubblica, orami quasi 15 anni fa, è stato 
nostro impegno l'essere ponte affinché le ribellioni passino da una 
parte all'altra. 
A volte ci siamo riusciti, a volte no. 
Ora vediamo e sentiamo non solo la ribelle resistenza che, sorella e 
compagna, continua ad essere al nostro fianco ed incoraggia i nostri 
passi. 
C'è ora qualcosa che prima non c'era, o che non riusciamo a vedere allora. 
C'è una rabbia creativa. 
Una rabbia che dipinge di tutti i colori le strade del basso e a 
sinistra nei cinque continenti…
*III
*PER TUTTO QUESTO, E COME PARTE DEGLI EVENTI IN OCCASIONE DEL 25 
ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE 
NAZIONALE, I 15 ANNI DELL'INIZIO DELLA GUERRA CONTRO L'OBLIO, IL QUINTO 
ANNO DELLE GIUNTE DI BUON GOVERNO ED IL TERZO ANNO DELL'ALTRA CAMPAGNA E 
DELLA ZEZTA INTERNAZIONALE, GLI UOMINI, DONNE, BAMBINI ED ANZIANI 
DELL'EZLN INVITIAMO TUTT@ I RIBELLI DEL MESSICO E DEL MONDO ALLA 
CELEBRAZIONE DEL
*PRIMO FESTIVAL MONDIALE DELLA RABBIA DEGNA
*
*DAL TEMA:*
*UN ALTRO MONDO, UN ALTRO CAMMINO: IN BASSO E A SINISTRA*
CHE SI SVOLGERÀ NELLE SEGUENTI SEDI E DATE:
NELL’ALTRA CITTÀ DEL MESSICO, DISTRITO FEDERAL, I GIORNI 26, 27, 28 E 29 
DICEMBRE 2008. NELLA STRUTTURA DELL'ASSOCIAZIONE LOS CHARROS REYES DI 
IZTAPALAPA, del Frente Popular Francisco Villa Independiente-UNOPII, 
avenida Guelatao # 50, Colonia Álvaro Obregón, Delegación Iztapalapa, 
vicino alla stazione Guelatao della metropolitana, dove si terrà 
l’esposizione. E NEL LOCALE DELLA UNÍOS, calle Dr. Carmona y Valle #32, 
colonia Doctores, vicino alla stazione Cuauhtemoc della metropolitana, 
dove si svolgeranno altre attività.
NEL CARACOL DI OVENTIK, CHIAPAS, SEDE DELLA GIUNTA DI BUON GOVERNO 
“CORAZÓN CÉNTRICO DE LOS ZAPATISTAS DELANTE DEL MUNDO”, I GIORNI 31 
DICEMBRE 2008 E PRIMO GENNAIO 2009.
NELLA CITTÀ DI SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIAPAS, I GIORNI 2, 3 E 4 
GENNAIO 2009. NELLA SEDE DEL CIDECI, che si trova s Camino Real de San 
Juan Chamula s/n, Colonia Nueva Maravilla.
ALCUNI DEI SOTTO-TEMI DEL FESTIVAL SARANNO:
.- UN’ALTRA CAMPAGNA
.- UN’ALTRA POLITICA
.- UN’ALTRA CITTÀ
.- UN ALTRO MOVIMENTO SOCIALE
.- UN’ALTRA COMUNICAZIONE
.- UN’ALTRA STORIA
.- UN’ALTRA ARTE E UN’ALTRA CULTURA
.- UN’ALTRA SESSUALITÀ
*IL FESTIVAL “UN ALTRO MONDO, UN ALTRO CAMMINO: IN BASSO E A SINISTRA”,* 
AVRÀ LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:
1. - Nella sede di Città del Messico sarà installata una grande 
esposizione nazionale ed internazionale dove ogni lotta, ogni 
esperienza, ogni rabbia avrà un suo spazio dove potrà mostrare la sua 
lotta ed il suo coraggio. Affinché tutt@ possiamo guardarli, ascoltarli, 
conoscerli. 
2. - Nella sede in territorio zapatista, la dignità e la rabbia si 
faranno arte e cultura, musica e canto, perché la ribellione si balla. E 
con le parole il dolore si farà speranza. 
3. - Nella sede a San Cristóbal de las Casas, Chiapas, la parola andrà e 
verrà per far nascere altre parole e dare forza e ragione alla rabbia.
4.- I gruppi, collettivi ed organizzazioni nazionali ed internazionali 
che parteciperanno al festival saranno solo quelli invitati per tale 
scopo. Per questo, la Commissione Sesta dell'EZLN ha avviato 
consultazioni con organizzazioni politiche e sociali, così come con 
collettivi e gruppi anarchici e libertari, di comunicazione alternativa, 
di arte e cultura, di difesa dei diritti umani, di lavoratori e 
lavoratrici del sesso, con intellettuali attivisti sociali, con ex 
prigionier@ politic@, tutt@ aderenti alla Sesta Dichiarazione; e con 
gruppi, collettivi ed organizzazioni di altri paesi, tutt@ parte della 
Zezta Internazional. Dopo queste consultazioni si stabiliranno i criteri 
per gli inviti e le regole di partecipazione.
5. - Per le tavole rotonde e conferenze, l'EZLN inviterà organizzatori 
sociali, pensator@ e dirigenti di progetti anticapitalisti del Messico e 
del Mondo. La lista degli invitati sarà resa nota in seguito. 
6. - Ulteriori dettagli su come pensiamo sarà questo festival della 
degna rabbia saranno comunicati a tempo opportuno (cioè, quando avremo 
un'idea approssimativa della faccenda in cui vi stiamo cacciando). 
Per ora è tutto.
LIBERTÀ E GIUSTIZIA PER ATENCO!
Dalle montagne del Sudest Messicano.
Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale 
dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
/Subcomandante Insurgente Marcos/
Messico, Settembre 2008
(/Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo/)
*PER TUTTE LE INFORMAZIONI PER PARTECIPARE AL FESTIVAL CONSULTARE LA 
PAGINA WEB:*
*http://enlacezapatista.ezln.org.mx* <http://enlacezapatista.ezln.org.mx/>
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