Primo comunicato di Sport sotto l’assedio

DIVIETO DI GIOCARE

Israele si permette ancora una volta di vietare di giocare una semplice

partita di pallone.

La delegazione di 101 atlete e atleti di Sport Sotto l’assedio sbarcata in

nottata in Palestina e giunta alla frontiera "illegale" di Erez all’alba si

vedeva negare per pretestuosi motivi riguardanti la nostra "sicurezza"

l’entrata a Gaza, l’unica sicurezza che il governo israeliano vuole e’

quella di poter continuare a perpetrare la sua politica di occupazione

criminale.

Di nuovo la popolazione di Gaza rimane isolata e delusa nella sua prigione

a cielo aperto: le ragazze della squadra dell’Universita’ di Al Aqsa hanno

atteso invano le loro compagne e compagni italiani fermati alla frontiera

di Erez. Qui la carovana per 5 ore si e’ presentata davanti ai cancelli

come era programmato e richiesto ormai da tempo, visto il primo diniego si

e’ cercato addirittura un compromesso, quello di far entrare soltanto una

delegazione…NIENTE DA FARE l’ottusita’ israeliana non ha voluto scendere

a nessun patto, anzi si e’ dimostrata in tutto il suo misero splendore nel

cercare di vietare l’improvvisata partita di calcio fuori dal checkpoint e

le colorate e sonore proteste messe in campo dalla carovana.

Dopo questo episodio di "normale amministrazione" da parte di Israele che

stamattina abbiamo vissuto in prima persona, ma che quotidianamente

colpisce le vite dei Palestinesi che vivono a Gaza, adesso rimettiamo la

palla al centro : da domani al via le altre iniziative di sport e

solidarieta’ in programma, alle atlete di Gaza la promessa che nessun

divieto ci fermera’, ci incontreremo al piu’ presto in Italia o a Gaza per

parlare il linguaggio universale dello sport, dell’incontro e della

cooperazione dal basso.


											
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