Diario dalla Palestina 24/03/2008

Sorpresa da questa estate improvvisa oggi la carovana ha visitato la citta'
di Hebron in attesa di capire se le autorita' israeliane avrebbero permesso
l'entrata a Gaza... il divieto di giocare pare definitivo!
La scelta e' stata quella di visitare Hebron in quanto citta' significativa
per comprendere al meglio la complessita' del conflitto arabo-israeliano e
l'ingerenza della politica di occupazione sionista: dato che la citta'
custodisce la tomba di Abramo, patriarca dei credenti (ebrei, cristiani e
musulmani), dopo la guerra dei sei giorni del 1967 alcuni coloni israeliani
si insediarono a forza nella citta' vecchia prendendo totalmente il
controllo del territorio.
A seguito di questa occupazione i cittadini
palestinesi sono costretti giornalmente a violazione dei loro principali
diritti umani in qualsiasi parte della citta' di Hebron e una invasione
continua dei loro spazi. Assurdo e' stato vedere le reti che sovrastano il
mercato e i vicoli delle strade che servono a proteggere dall'immondizia
che viene lanciata dagli occupanti ai palestinesi. Sono continui gli
episodi di coprifuoco, ispezioni nelle case e sospensione della vita
quotidiana.
Il controllo israeliano delle risorse idriche si nota anche da piccolecose: le cifre parlano chiaro a fronte di 2000 litri giornalieri
disponibili per colono, sotto un sole cocente possono permettersi di
innaffiare le aiuole, mentre ai palestinesi sono concessi solo 2 litri di
acqua al giorno.
Dopo la visita ad Hebron la carovana disputa finalmente la sua prima
partita nello stadio di Al Khader, villaggio vicino Betlemme.
La nostra presenza e' stata accolta da grande entusiasmo, soprattutto dai
bambini presenti esaltati dai giocolieri e dai musicisti della carovana che
con i loro palloncini colorati e tamburi battenti hanno rallegrato
l'atmosfera. Ovviamente la partita l'abbiamo persa ma il tifo e' stato
incessante e coinvolgente.
Salutati i nostri compagni e fratelli palestinesi abbiamo fatto ritorno
all'Ibdaa Center nel campo di Dehishee dove un'ottima cena ci aspettava.
A domani
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