Le donne in piazza in tutta Italia
"E’ una guerra contro la 194"
ROMA – Una cosa è certa: è stata "una dichiarazione di guerra", un "atto illegale", un "attacco alle donne e alla loro autodeterminazione". Una cosa è chiara: è necessario "alzare i toni", "rispondere", "saranno tempi bui". All’assemblea romana che si è tenuta alla Casa delle Donne c’è molta disciplina e decisione. Un intervento dietro l’altro, senza perdere tempo, senza chiacchiere inutili, viene organizzata la risposta al "blitz" di Napoli. Su questo argomento tutto è stato detto, ora bisogna di nuovo farsi sentire.
E così, in modo veloce e spontaneo, è stato in diverse città dove oggi pomeriggio ci saranno mobilitazioni. Sono previsti presidi davanti agli ospedali, dalla Mangiagalli di Milano al Sant’Orsola di Bologna, sempre a Milano un appuntamento è in piazza San Babila alle 18, a Roma invece davanti al ministero della Salute alle 17, a Napoli in piazza Vanvitelli alle 17.
È stata una reazione immediata, quella delle femministe e di molte donne, voci indignate e "furenti" si sono levate dalle assemblee, si è mosso quel movimento sommerso, quella rete di donne (dai partiti ai collettivi) che non sempre si vede ma esiste, non è un ritorno al passato, dicono, ma è di nuovo "qui e ora" intorno ad una questione strategica: la possibilità di scelta della donna.
La risposta sarà capillare ma questo, promettono le organizzatrici, è solo l’inizio, partiranno anche iniziative legali e "sarà necessario affrontare di nuovo, dopo tanti anni, la questione dei medici obiettori, quei ginecologi che per fede ma spesso per carriera non praticano interruzioni di gravidanza e rendono difficile applicare la legge nelle strutture pubbliche". Dice una "veterana" delle lotte delle donne all’assemblea romana: "Quello che è accaduto a Napoli non è stato un caso, avevano iniziato già con la legge 40, ma tutti a dire "non oseranno toccare la 194", invece vogliono farlo o meglio tenteranno di sabotarla.
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